A cura di Francesca Benincasa e Loris Buscaino - Market Hub, IMI Corporate & Investment Banking Division, Intesa Sanpaolo
Negli ultimi anni, gli ETF tematici si sono affermati come una delle soluzioni d’investimento più dinamiche e innovative all’interno del panorama finanziario globale. Nati come strumenti passivi per replicare indici di mercato, gli ETF hanno conosciuto una profonda trasformazione, evolvendosi in strumenti capaci di offrire esposizione concentrata su settori specifici o su tendenze strutturali di lungo periodo, quali la sostenibilità ambientale, l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione.
Questi strumenti finanziari si distinguono per la loro capacità di ridurre il rischio idiosincratico legato all’investimento in singole azioni, pur mantenendo una certa esposizione settoriale. In questo modo, offrono una diversificazione focalizzata su segmenti di mercato specifici ad alto potenziale di crescita. Questa caratteristica li rende particolarmente attraenti per investitori, che intendono posizionarsi strategicamente su megatrend globali, beneficiando al tempo stesso di una struttura di costi contenuta.
L’adozione degli ETF tematici ha registrato una crescita significativa a partire dal 2019. Sebbene già esistessero da diversi anni, recentemente hanno trovato spazio in un ventaglio di portafogli di investimento sempre più ampio e diversificato. Questo sviluppo è stato favorito dalla crescente consapevolezza che alcuni settori stanno vivendo una fase di accelerazione significativa, spinta dall’innovazione tecnologica e dalle nuove esigenze globali. A testimonianza di ciò, diversi casi di successo hanno attirato ingenti flussi di capitale e una forte attenzione mediatica: nel settore dell’automazione e dell’intelligenza artificiale, il Global X Robotics & Artificial Intelligence ETF ha raggiunto 2,8 mld USD di patrimonio nel primo trimestre del 2025[1], mentre sul fronte della transizione energetica l’iShares Global Clean Energy UCITS ETF ha registrato ad inizio 2025 un patrimonio netto pari a 2 mld USD[2], dopo il +140% del 2020 che lo aveva reso simbolo dell’investimento green[3]. Anche i fondi dedicati alla difesa hanno avuto un ruolo rilevante nel 2025, raggiungendo una capitalizzazione di 5,5 mld USD e un rendimento del 21% da inizio anno, superando la media del 1.7% degli ETF Tematici[4].
Tra il 2019 e il 2023 la capitalizzazione complessiva di ETF quotati e veicoli OEIC è passata da 269 a 562 mld USD: la più recente pubblicazione del Global Thematic Funds Landscape di Morningstar evidenzia un raddoppio dei volumi negli ultimi cinque anni con un CAGR implicito superiore al 18%[5]. La combinazione di costi di gestione in rapida contrazione (TER medio dei prodotti tematici ridotto fino allo 0,6%), negoziabilità intraday e un’offerta incentrata su megatrend strategici ha trasformato strumenti un tempo di nicchia in componenti sempre più centrali nei portafogli degli investitori[6].
In questo contesto, l’aumento della domanda di ETF tematici a gestione attiva ha rappresentato una novità significativa, ampliando le opzioni a disposizione degli investitori e sfidando i tradizionali fondi comuni. Mentre in passato per investire su un determinato settore o megatrend, era necessario affidarsi a fondi comuni attivi specializzati o costruire un portafoglio mirato, oggi gli ETF tematici indicizzati e gestiti attivamente coniugano i vantaggi tipici degli ETF (costi contenuti, trasparenza delle posizioni e negoziabilità intraday) con l’expertise della gestione attiva, mirando a sovraperformare l’indice di settore. Rispetto ai fondi comuni tradizionali, che spesso applicano commissioni elevate e consentono movimenti solo a fine giornata, gli ETF attivi offrono costi competitivi e una maggiore flessibilità operativa, consentendo agli investitori di adattarsi più facilmente ai trend di mercato in tempo reale.
Nel corso del 2024, questa fase di rapida espansione ha mostrato però segnali di rallentamento. Gli ETF tematici negoziati in Europa hanno registrato la prima contrazione netta negli ultimi dieci anni con deflussi per 1,1 mld EUR[7], mentre negli Stati Uniti la stessa categoria ha rilevato deflussi per 5,8 mld USD[8].
Questa recente decelerazione è stata causata da una combinazione di fattori macroeconomici e da dinamiche di mercato interne. La normalizzazione è stata trainata da condizioni macro più restrittive, una rotazione settoriale marcata, elevata dispersione delle performance e tensioni legate alla liquidità operativa. L’incremento dei tassi d’interesse da parte delle Banche Centrali ha provocato una compressione dei multipli sui titoli growth, riducendo l’appeal delle esposizioni tematiche. Parallelamente, la brillante performance dell’indice S&P 500, che ha registrato un aumento del 22% nel solo 2024, ha spinto gli investitori a ridurre il ricorso a questi strumenti per cercare rendimenti extra. A questi fattori si è poi aggiunto uno sbilanciamento strutturale nello stile dei fondi: secondo Morningstar, il 66 % degli ETF tematici statunitensi è concentrato sul growth, mentre appena l’11% si è posizionato sul value[9].
Tuttavia, le prospettive di medio periodo delineano uno scenario di trasformazione più che di un declino strutturale. A sostenere questa tesi concorrono diversi fattori. Sul fronte regolatorio, l’inasprimento dei criteri imposti da SEC ed ESMA (come la Naming Rule e le linee guida anti greenwashing e AI-washing) sta ridefinendo gli standard minimi di coerenza tra nome, portafoglio e benchmark, favorendo maggiore trasparenza e una naturale selezione dell’offerta. In parallelo, l’innovazione di prodotto continua a rimodellare il segmento. Gli ETF attivi semi-trasparenti, che in questa prima parte del 2025 rappresentano oltre la metà dei nuovi strumenti emessi negli Stati Uniti, coniugano la discrezionalità della gestione attiva ai vantaggi operativi e di costo tipici del wrapper ETF. Ancora più impattante si preannuncia il fenomeno della tokenizzazione: la partenza di ETF frazionabili, scambiabili 24/7 e regolati su infrastrutture DLT promette di ampliare la platea di investitori e di ottimizzare la gestione intraday della liquidità.
Infine, l’evoluzione delle infrastrutture di trading, sempre più orientate a modelli multi-venue, dark-pool e RFQ digitali, sta migliorando le condizioni di esecuzione, con spread più compressi e minore market impact, elementi cruciali per strumenti a liquidità parziale o concentrata. A supporto di questa tesi, la crescita di trading venue alternative è particolarmente significativa: Tradeweb dichiara che nel 2023, gli ordini RFQ multi-dealer sulla sua piattaforma hanno prodotto un price improvement medio di -2,2 bps rispetto al miglior bid-offer on-exchange[10]. Risultati analoghi emergono sulla piattaforma ETF Quote on Demand (QOD) Europe di SIX Swiss Exchange, dove oltre il 95 % delle negoziazioni viene eseguito almeno a livello di EBBO[11]. Cboe Europe ha raggiunto una quota record del 24,6%[12] rispetto al valore scambiato nel 2024, mentre nel primo trimestre 2025 gli algoritmi di routing hanno eseguito un numero crescente di transazioni su Dark Pool, sottolineando il ruolo centrale dell’efficienza esecutiva nella gestione di ETF tematici, dove il valore intrinseco non si limita più alla sola esposizione settoriale, ma comprende anche la capacità di adottare infrastrutture di trading multi-venue avanzate.
Il trend decrescente osservato durante il 2024 non sembra segnare, dunque, un declino strutturale di questo segmento di mercato, ma una fase di transizione verso una maggiore maturità di mercato, con gli investitori che diventano più selettivi e attenti alla composizione dei portafogli e alla reale esposizione ai trend sottostanti. Si delinea così l’inizio di una nuova fase evolutiva per gli ETF tematici: mentre nel biennio 2020-2021 la crescita degli ETF tematici è stata alimentata soprattutto dall’entusiasmo iniziale per questa nuova soluzione d’investimento, oggi il mercato entra in una fase più matura, caratterizzata da un approccio più tecnico e selettivo, ma anche più sostenibile nel lungo periodo. Secondo Bloomberg Research questi strumenti si avvicinano a un traguardo significativo, con la prospettiva di raggiungere 500 mld USD di asset in gestione, pari al picco toccato nel 2021 dal patrimonio globale degli ETF azionari[13]. Un’evoluzione destinata a rendere gli ETF tematici sempre più rilevanti all’interno di portafogli d’investimento moderni e sofisticati.
[3] https://www.blackrock.com/it/investitori-privati/products/251911/ishares-global-clean-energy-ucits-etf
[4] Defense, iShares' THRO Send Theme ETF Inflows Over $10 Billion (Bloomberg Research)
[5] Morningstar Global Thematic Funds Landscape 2024
[6] https://www.wealthmanagement.com/etfs/thematic-funds-attract-investors-but-are-they-worth-their-outsized-fees-
[8] https://www.reuters.com/markets/us/investors-flee-thematic-etfs-stock-benchmarks-soar-2024-10-22/
[10] https://www.tradeweb.com/newsroom/media-center/in-the-news/riding-the-etf-wave-in-asia-pacific-how-to-unlock-alpha/
[12] https://www.fnlondon.com/articles/cboe-posts-record-revenue-as-european-market-share-grows-4045118b
[13] Thematic ETFs Bring $500 Billion in Potential AUM Into Focus (Bloomberg Research)